mercoledì 26 ottobre 2016

Riflesso - Dinka


Non c’è noia nell’alba dorata che spruzza mollemente il cielo e tutto quanto gli sta sotto. Il mattino arriva, e la mia anima si crogiola, incapace di decidere se abbandonare il bianco e nero della notte o se inseguire i suoi colori.
Decido di restare a contemplare il buio dentro di me. Un buio che in fondo mi conforta. Nel suo nucleo il mio vero essere danza libero e nelle sue pieghe più delicate il mio sole risplende.
Ma da un'ombra più in la un sussurro mi insidia. Rivoltando le rughe più  insignificanti mi mostra qualcuno che non conosco. Additandomi con unghia affilate mi mostra me stessa. La mia anima è nera.
Non c'è notte più buia.
Affondo le mie catramose pupille dentro quei solchi cercando invano uno straccio che somigli alla mia anima. La incontro. La guardo. Mi guarda
La sento ridere e gorgogliare in un crescendo di puro urlante raccapriccio.
Mi sveglio e scopro il buio anche fuori di me. L’urlo mi segue, ma lo specchio risplende di luce del mattino ed io scompaio risucchiata da quel puro riflesso.
Ai piedi del letto un’ombra, tra le lenzuola solo una forma.


martedì 25 ottobre 2016

E se ti prende la nostalgia - Dinka


Per me solo demoni e vampiri
Mutilata nell'anima
Combatto con un braccio solo
L'altro, quello del cuore
Divorato da un morto vivente
Non ricresce ancora
Tenero germoglio
Teme il gioco
Del prendere e dare
Il vampiro è nell'aria
Lo sento squittire
Copro occhi orecchie
Cuore

E se ti prende la nostalgia
Uccidila!

sabato 22 ottobre 2016

I serpenti non hanno orecchie - Dinka


Il serpente è nella stanza buia
Carico del suo tossico veleno
Mi preparo alla penitenza
Come a una lunga convalescenza
La sua lingua saetta
Con doppi lampi di luce
La sfida è pesante 
Oscura e infinita
Ho scelto il prezzo più alto
Per una libertà non dovuta

Lui morde la pancia da dentro
Mai sazio del mio tepore
Combatto immagini e parole 
Sono lame roventi
Io non domando, lui non risponde
Schivo gli spruzzi di quella bocca aguzza
Che ti dice va bene
Mentre ti sputa il veleno

Inganno Inganno Inganno

Blasfema pubblicità lampeggia 
Come insegna da farmacista
Dall'altra parte della stanza
Due anime si agitano
In cerca di contatto

Nessuna si quieta all'oblio

Il pugnale affonda  sul ventre
La mano che colpisce è la mia
Ma chi cerca la lama non so 
Vedo solo in rosso e nero 
Ora
Il futuro non avrà una risposta
I serpenti non hanno orecchie
Si sa
E la lingua è sempre più doppia

*

art Juha Helminen

mercoledì 19 ottobre 2016

Il dolore nascosto - Dinka


Tutti abbiamo un dolore nascosto
Conficcato da qualche parte
Qualcosa di duro e aguzzo
Che continua a farci soffrire
Anche se non lo sappiamo

Tutti abbiamo un desiderio nascosto
Che ci fa irrequieti
E ci riempie di speranza
Rende sopportabile la vita
Anche se non lo sappiamo

È questa inconsapevolezza
Che accomuna l'umanità
Tutto il resto non è che illusione
Proiezioni giustificanti
Per ignorare che la vita è un'attesa
Di qualcosa che non verrà
Di un sogno irraggiungibile
Perché dal sogno veniamo
Eppure siamo materia
L'esperimento fallito di un dio 
Che ci volle qualcosa di più 
Di un'idea.


art Juha Arvid Helminen


lunedì 17 ottobre 2016

CASABLANCA N. 46 - RIVISTA INDIPENDENTE


Corpi in transito 
(per il campo rifugiati di Softex)

Sono quella che piangeva da sola
Ogni notte nel dormitorio
Lutti bianchi inconsolabili
Mi tenevano sveglia
Domande feroci
Con risposte assassine
Non conciliavano il sonno

Sono io 
Sono sempre quella
Che di giorno offriva sorrisi
A chi li aveva dimenticati
Dentro un sogno chiamato libero

Ora che sto dentro al mio letto
Non dormo lo stesso
Ho dei tarli che scavano in testa
Senza via di uscita
Proprio come loro...

Casablanca Storie dalle città di frontiera

E' una rivista più o meno come il vecchio Avvenimenti ma con metà pagine (la stiamo facendo a cambiali). Dei "vecchi" per ora ci siamo io, Graziella Proto e Lillo Venezia (quello del "Male": è il più moderato e ragionevole dei tre, dal che potete capire il livello medio della banda), con Shining alle tastiere. Poi c'è una decina di giovani giornalisti venuti su ora; e, al solito, i vecchi e nuovi compagni che si stanno arruolando in questi giorni, appena sentito il segnale, al solito, alla garibaldina. Al solito, non pretendiamo di far tutto da soli: contiamo sul fatto che, facendo partire concretamente un primo gruppo, ne nasca un processo virtuoso che metta in moto in Sicilia e dappertutto qualcosa. Rita, Berlusca, Provenzano, le speranze, i cortei: cosa c'è più da aspettare? Quando, se non ora?


Fra i vari interessantissimi articoli, un mio intervento a proposito dell'esperienza nei campi profughi a Salonicco. Supportate le voci libere, leggete e condividete. Cliccate il link qui sotto




sabato 15 ottobre 2016

Prospettive oniriche (parte terza) - Dinka


Devo capire che cosa voglio. Ma soprattutto devo comprendere che i miei desideri non devono dipendere da nessuno.
Con questa consapevolezza ho infranto il primo cancello. Proseguo tra 'cose' pulsanti e saltellanti che mi orbitano intorno. Si potrebbe pensare a tanti cagnolini che mi fanno la festa, in realtà i loro denti aguzzi non hanno nulla di accogliente. Mi concentro sulla mia aura, il mio 'uovo' prezioso che mi fa da scudo rinforzando il mio essere e rendendolo inattaccabile. Quasi! Uno di questi pseudo cagnetti mi graffia con una zampata. Non avevo notato che alcuni di loro possedessero dei veri e propri artigli. Errore imperdonabile per me che mi sento già indebolire. Devo trovare al più presto un anfratto, uno spuntone di roccia, qualcosa dove potermi fermare al riparo e controllare la ferita, riprendere il controllo dell'energia. Mi sento svenire, la mia vista non mi aiuta di certo, vedo tutto smolecolato. Mi perdo. La mia essenza riappare in un qualche punto della non materia. Non sono sola.

La coscienza che mi sta parlando esprime frasi di cui comprendo solo il senso, dice non dicendo, cerca di convincermi a seguire i suoi sogni, snocciola fotogrammi che affascinano la mia mente. L'istinto mi fa opporre resistenza. L'essere insiste dicendo che anche se quelle scelte mi costeranno sacrificio, alla fine verrò ricompensata. 
Applico uno sforzo cosciente e attraverso le palpebre velate guardo questa massa che cerca di apparire come allettante materia di gioiosa vita terrena, ma che non riesce a celare, alla mia vista interiore, la sua vera origine di egoismo e menzogna.

Allora capisco: quello che comprendo con il mio strato più superficiale di consapevolezza deve essere "approvato" dal mio se più profondo. Una specie di causa d'appello, una cassazione dell'anima. Ora devo dare prova che ho veramente fatta mia l'indipendenza assoluta dei desideri. Non è una cosa facile, mi trovo stordita, in una non dimensione in cui forse dovrei abbandonarmi, ma un forte senso di allerta mi impedisce di lasciarmi andare, sento una forza celata che come una tenaglia cerca di bloccarmi. Anzi no! Sembra volermi guidare verso una direzione che non so se sia la mia. Lotto. Poi mi fermo. Non posso in questo momento, non ne ho le forze. Mi concentro e faccio il vuoto. Pausa. Rimango immobile in una convalescenza dell'anima per lungo tempo. Poi un impulso della mia coscienza mi sveglia. Devo andare. La mia battaglia è già vinta per non avere ascoltato nemmeno il bisbiglio di me stessa mentre fluttuavo nel vuoto cosmico. 
Ora è tempo di ripartire, con maggiore forza, più vigore e rinnovata fiducia. Mi incammino. Seguendo il mio raggio di luce interiore che sta riprendendo vita, vado in cerca del secondo cancello da espugnare.

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Questo testo appartiene a una sorta di saga ancora in costruzione. Quando viene fuori qualche rigurgito che la riguarda la scrivo così come viene. Quindi non meravigliatevi dei tempi, dei salti, delle incongruenze. Le varie parti sono ancora da assemblare. 
Se avete voglia di conoscerne le origini cliccate sui sottostanti link. Grazie a tutti.

1. https://obiettoridiparole.blogspot.it/2015/11/prospettive-oniriche-pseudo-racconto.html
2. https://obiettoridiparole.blogspot.it/2016/01/prospettive-oniriche-pseudo-racconto.html

lunedì 10 ottobre 2016

Nel mio deserto Pieno di fiori - Dinka

L'anima racconta
Dei suoi viaggi astrali
Narra la storia
Di incontri millenari

Chiudo la porta
A capricci immaturi
Sbarro il passo
Agli inutili futuri

Come avvoltoio
Su cadaveri già morti
Il destino plana
Bombarda ciò che rimane

Accecante oblio
Coscienza sopita
Ragione impazzita
Per illudere la vita

Non importa
Ho me stessa
Più di quello 
Che hanno in tanti

Rialzo la testa
I miei occhi
Guardano dall'alto
Nessuno può abbattermi
Se io non lo concedo
Ora sono libera
Ora sono forte
E non ho paura
Di fronte alla morte
Di questo cammino

Una rincorsa
E torno a volare
La mia coscienza
Come un faro
Molto più cauta
Negli atterraggi 
Mai più abbracci
Con ossa morte

Nel mio deserto
Pieno di fiori



art Elle Moss

lunedì 3 ottobre 2016

Preghiera del sole morente - Dinka


Coprimi con le tue braccia
Quando il tramonto cade
Sul ring del giorno
Sussurrami la tua forza
Mentre il mio dolore
Squarcia questa arida gola

Dimmi che va tutto bene
Quando sono all'angolo
Di una battaglia infinita
Porgimi la tua mano
Tieni stretta la mia
Portami fuori da questo oblio

Viaggiami accanto
Nei percorsi maledetti
Dove ficco la mia mente
Convincimi a continuare
Quando ho finito le parole
Per descrivere questa vita
Oramai troppo irreale

Cercami ancora
Quando grido "Basta"
Aiutami a trovare
Una soluzione diversa
Placa la mia anima nella notte
Quando il sogno si fa troppo intenso

Dammi un motivo per lottare
E raggiungere di nuovo il sole
Accompagnami alla porta
Che spalanca su un destino
Dove possa planare con ali di stupore
E costruire ancora