Corpi in transito
(per il campo rifugiati di Softex)
Sono quella che piangeva da sola
Ogni notte nel dormitorio
Lutti bianchi inconsolabili
Mi tenevano sveglia
Domande feroci
Con risposte assassine
Non conciliavano il sonno
Sono io
Sono sempre quella
Che di giorno offriva sorrisi
A chi li aveva dimenticati
Dentro un sogno chiamato libero
Ora che sto dentro al mio letto
Non dormo lo stesso
Ho dei tarli che scavano in testa
Senza via di uscita
Proprio come loro...
Casablanca Storie dalle città di frontiera
E' una rivista più o meno come il vecchio Avvenimenti ma con metà pagine (la stiamo facendo a cambiali). Dei "vecchi" per ora ci siamo io, Graziella Proto e Lillo Venezia (quello del "Male": è il più moderato e ragionevole dei tre, dal che potete capire il livello medio della banda), con Shining alle tastiere. Poi c'è una decina di giovani giornalisti venuti su ora; e, al solito, i vecchi e nuovi compagni che si stanno arruolando in questi giorni, appena sentito il segnale, al solito, alla garibaldina. Al solito, non pretendiamo di far tutto da soli: contiamo sul fatto che, facendo partire concretamente un primo gruppo, ne nasca un processo virtuoso che metta in moto in Sicilia e dappertutto qualcosa. Rita, Berlusca, Provenzano, le speranze, i cortei: cosa c'è più da aspettare? Quando, se non ora?
Fra i vari interessantissimi articoli, un mio intervento a proposito dell'esperienza nei campi profughi a Salonicco. Supportate le voci libere, leggete e condividete. Cliccate il link qui sotto
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