martedì 26 febbraio 2019

Da “Le mie origini” - Uri Dinka

Chi non viene dal deserto non può comprendere il bisogno di spazi infiniti, la necessità che lo sguardo possa affondare in profondità eterne, senza principio ne fine. 

Chi è stato originato dalla vastità di una steppa, non può trovare pace dentro muri di pietra e cemento, barricate ostinate tra il se e il se che urlano in un’apoptosi animica senza soluzione di continuità, stordendo mente e psiche, ragione e anima. 
Come un grande pesce, ha bisogno di nuotare in un grande oceano, tra quei silenzi abissali, per poter ritornare in superficie e alla luce con nuove consapevolezze e maggiori conoscenze da condividere con i suoi simili e con il mondo.


__Uri__04.02.19   -  opera di Carlos Oviedo

lunedì 25 febbraio 2019

L'(A)essenza - Uri Dinka


Tumulti insaziabili
Collosi
Edera che soffoca
Avvelena
Snudarsi di vertebre
Pioli in ascesa
In picchiata
Saltellio di passi
Sulle corde tese dell’esistenza 

Equilibri
Disequilibri
Oscillano su fauci 
Perennemente affamate

Sotto colpi di sgambetti
Effimeri ma pesanti
Cade il sole

Senza nutrimento 
Debole
Pallido
Affonda

Oltre le montagne
Oltre la terra
Oltre il silenzio
Oltre l'abbandono
Oltre l'infinito
Oltre la vita

Uri__feb. 25.2019

sabato 23 febbraio 2019

Confini - Uri Dinka


In un mondo umanizzato
Un uomo non dovrebbe sognare
Di vivere libero in una terra libera

I confini sono una roba politica
Alla Madre terra non importa un fico secco
Delle tue linee tracciate su un pezzo di carta
Del colore delle ridicole bandiere
Da innalzare o calpestare

La mia bandiera si dispiega nelle vene
Pompa insieme al mio sangue
Verso un cuore universale
Si  riversa ovunque vada
Uno sventolio globale

Uri 



L'attesa - E. Montale


L’attesa è lunga
Il mio sogno di te non è finito. 

Eugenio Montale