LA CASA DEL TRAMONTO
“ridiventa straccio
e il più povero ti sventoli”
(Pier Paolo Pasolini, “Alla bandiera rossa”)
Poggio la mia bocca sulla tua miseria, New Orleans,
inondata e inzuppata di morte.
Qui giace: enormi mucchi di bugie sulla guerra, questa prigione
cimitero galleggiante grida di rabbia
al respiro finale. Qui, all’ultimo delta,
desiderio disteso sul fianco, è derubato, e girato
sottosopra dal suo stesso governo, e soffocato.
L’estate è finita e la vita è morta,
e ‘round midnight tutte le speranze sono saccheggiate.
Nessuno verrà fuori pulito da Katrina
a
Casa del Tramonto che sta affondando.
Corpi così neri e così blu perché hanno amato
chi non gli avrebbe sputato sulle scarpe se avessero avuto
bisogno di una lucidata. Figuriamoci qualche spicciolo. O acqua.
America, sei sempre stata terra bruciata
nelle nostre bocche, sempre un battesimo di merda,
sempre una pioggia di disastro che scorre
lungo i vetri dei nostri occhi infranti.
Ora i nostri stracci sono i più laceri,
il nostro jazz il più triste, i nostri poveri i più poveri
che si possano portare al mercato delle pulci dell’anima.
Ora che tutto è perduto e c’è soltanto il nulla
da perdere… “Viva il coraggio
e il dolore e l’innocenza dei poveri!
”
La vera bandiera è a brandelli.
Cominciamo a sventolarla.
*
THE HOUSE OF THE SETTING SUN
“became a rag again
and the poorest may wave you”
(Pier Paolo Pasolini, “To the Red Flag”)
Put my mouth to your misery, New Orleans,
inundated and soaking with death.
Here lies: war lies piled so high, this floating
prison of a cemetery cries out of rage
at the end of its breath. Here, in the last delta,
Desire lies on its side, is rolled, and rolled
over upon by its own government, and crushed.
Summertime is over and the livin’ is dead,
and ‘round midnight all hopes are looted.
No one will come clean of the Katrina
of New Orleans in this sinking
House of the Setting Sun.
Bodies so Black and so blue from loving
what wouldn’t spit on their shoes if they
needed a shine. Let alone a dime. Or water.
America, you were always scorched earth
in our mouths, always a baptism of crap,
always a rain of disaster streaming
down the panes of our broken eyes.
Now our rags are the most torn,
our jazz the most blue, our poor the poorest
that can be worn in the soul’s thrift-shop.
Now that all is lost and there’s only nothing
to lose … “Long live the courage
and the sorrow and the innocence of the poor!
”
The real flag’s in tatters.
Begin to wave it
Jack Hirschman nasce nel Bronx il 13 dicembre del 1933.... un luogo, un destino. Comincia a scrivere prestissimo incoraggiato anche da Ernest Hemingway. Insegna inglese all’Ucla e negli anni ’60 ha tra i suoi allievi giovani che avrebbero cambiato la storia dell’arte e della musica: Jim Morrison, Gary Gach.
E’ in Europa quando scoppia la guerra in Vietnam, con la sua drammaticità, la sua violenza, con il suo dolore, il suo orrore. Torna negli Stati Uniti ed inizia la sua battaglia personale da artista e da uomo contro la guerra aiutando gli studenti a scappare dalle grinfie dello Stato che tenta di arruolarli. Per questo tipo di attività considerata contro lo Stato, viene licenziato dall’Università. continua ....