venerdì 28 settembre 2018

Addolorata - Uri Dinka


Nel regno di pietra
La regina di roccia
Trasuda sale 

Quanto buio 
Dopo la luce

Brucia canfora
E chiede al fuoco

Ma è solo buio
Non oscurità 

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venerdì 21 settembre 2018

Raccoglimi - Uri Dinka


Onde senza pace
Come grani di rosario
Infilati tra le dita
Flussi incessanti
Psichedelici
Come fai a non riconoscerli?
Voci fatte aliti
Respiri silenti
Nel boato della mente

Raccoglimi
Accetta le mie offerte
Nutri questa essenza
Esci dal buio
Scaldati al mio sole
Versa la tua luce nella mia

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sabato 15 settembre 2018

Dal delirio di un diario - Dinka


Sono un cane sciolto che si meraviglia dell'effetto che ha sulla gente
Mi stufo subito delle altrui attenzioni che m'incatenano in un solo vissuto
Ho noia della banalità umana e non son fatta per le adulazioni
Conosco l'ammirazione perche' l'ho provata sinceramente
Per pochi, ovviamente, e ben sapendo che nessuno è dio
Ma si fa presto a cader da un piedistallo, più è alto più grosso è il botto
Preferisco strisciare che dar da mangiare a cervelli striminziti
Intirizziti dall'assenza di intelletto, come dire mancanza di affetto
L'affetto di quelle idee originali, che solo a voi vengono in mente
Per associazione mentale, esercizio continuo e vostro malgrado
E non ci credo che l'ignoranza è beata!
Sono beati gli imbecilli, per anomalia e non per carenza d'uso
Quelli sono sciagurati nati stanchi e senza dignità
Vampiri ambulanti pronti a succhiare la tua vitalità
Detesto essere oggetto di manipolazioni, smembramenti e dissezioni
Quello che ho da dire lo scrivo e non ha mille interpretazioni
Ognuno si tenga la sua e ci si guardi come uno specchio
Poi, non dite mai che sono io che l'ho detto!





Ricordi? - Uri Dinka

Il fulmine è sospeso nel vortice d'aria
A lungo corteggia il temporale
Dietro ai vetri ne osservo la danza
Energia che sale a spirale
Il battito interiore suona con gli elementi
Loro si sfidano amandosi

I ricordi mi avvolgono come aria 
"Due turbolenze si rincontrano sempre
Per combinare un uragano" 
Ricordi?
Con gli occhi chiusi ascolto il desiderio
Girare nella pancia
Nella testa
Nell'immagine disegnata di te

Le scariche elettriche divampano 
Il cielo si accende e si spegne
Imprimendo luce e oscurità 
L'umidità satura l'aria

Infine il temporale si arrende alla pioggia
Anch'io lascio andare quella sacra energia

Dedicata alla tua assenza 


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Nell'ora della giusta vendetta - Uri Dinka


Piega le ginocchia sul selciato
Genufletti le tue preghiere
All'ombra del sole
Respira col mantra dell'universo
Abbi fede fede fede e ancora fede
Non puoi chiedere perché 
Nessuna domanda può dare risposta
Ascolta ascolta ascolta ascolta
E se non odi non rialzarti
Porgi la testa alla lama
Mentre ancora il mantra scivola sul labbro
Insieme al tuo: perche?
Un sussulto alla pancia
Le mani giunte ora sono altre lame
Sciabole affilate danzano contro il sole
Si specchiano dentro un se
Nell'ora della giusta vendetta 

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Il Tempo - Uri Dinka


Manciate di secoli si muovono intorno e dentro di noi
Si allungano come ombre al tramonto
Attimi di infinito carichi di potrei, avrei, farò, mai realizzati
Contemporaneità in scadenza su etichette fasulle
Inganni di incertezze imbullonati in luoghi altrimenti vuoti 
tra consapevolezza e illuminazione tardiva
Corazze che impediscono un fluire naturale
verso un tratto che non ha spazi ne ragione
ma un presente carico del prima e del dopo
Mentre Il Signore del Tempo ci guarda e sorride 
della nostra inadeguatezza impacciata da lancette e battiti fasulli

Mòstrati divenire dal semplice fluire
Sono qui, mi stai guardando?
Strappo velo su velo ad ogni bracciata
in attesa di tornare sirena di spume piu dolci
Un’anima incarnata deve poter guardare le lucciole brillare
Mitigare quel fuoco che brucia senza consumare
Poterlo imbottigliare come gocce di un'annata migliore
da sfruttare quando l’incontro non sarà casuale
Trasformare il tutto in nuvole gassose restituendole al cosmo
perché le custodisca fino all’attimo cruciale

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Nodi antichi - Uri Dinka


Occhi aperti dentro al buio
Flash accecanti 
False evidenze
Cieli si aprono
Una sirena maschio nuota dentro
Enormi nuvole di incanto
Il tridente spinge verso altri sogni
Placando le tempeste
Irreversibili pensieri si arrotolano
Sottili tentacoli infrangibili
Legano al limite del dolore 
E poi scompaiono
Dentro carni eteree

Gli occhi guardano un altro cielo
Qui Dagon semina terre ancestrali
Altre domande leggono le nuvole
Incertezze 
Si srotolano piano piano
Serpeggiano
Come nidi di ofidi
Lentamente scavano buchi
Cunicoli portano altrove
Raccontano di altri soli
Esplosioni
Nuovi fuochi come geiser

Attraverso le fiamme
La pelle come lebbra
Spella 
Da nerofumo a rosso carminio
Le piaghe risucchiano l’occhio
Che non guarda più il buio
Stigmatizzato dal fuoco
Brucia dentro universi variegati rosso arancio
Vorticosi come flutti evanescenti
Ipnosi di dolore
Scioglie nodi antichi

Acqua sgorga
Salata come ai primordi
Di questo universo
Del mio universo
Poi il profumo delle rose
Mi porta ancora via
A casa

Uri Dinka_05_08_18

Parole per non morire - Uri Dinka

Dal fumo snebbio
Come polvere nel deserto
Avanzo con piedi di riccioli
Le mani piegate per non pregare 
Punite

Crudele 
Morgana varca la soglia dei suoi occhi
Castelli smerlati come torte di compleanno 
Mi faccio pesante 

Confusa dal presente
Attendo
Il prossimo giro di luna

Uri_18_08_18