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photo di Francesco Bottarisaliattia - La Vucciria di sera |
Quella che puzza di piscio all’alba
Quando tutti gli stronzi ancora dormono
Quella che odora di mare in cloaca
che brucia nei cassonetti
che frigge a tutte le ore
Che urla per avere ragione
Colletti bianchi misti a nullatenenti
Accomunati da un cellulare portato all’orecchio
la mano poggiata sul fianco gomito in alto
Il sorriso ebete della comunicazione wifi
la danza della conversazione in movimento
Chiese e pedofili sorridenti
Troppi figli scalzi
orfani dei servizi sociali
Picciotti vestiti firmati sempre attenti
Il ras che non ti perde mai con gli occhi
Davvero ti fa impressione il MUOS?
I vicoli riabilitati a bistrot per turisti
Cibo esposto come gioielli commestibili
Attento a non guardare troppo bene
Potresti provare voglia di vomitare
I mercati di Guttuso
fagocitati da nuovi e lussuriosi
compra, spendi e torna presto
Oggi ho rivisto il mostro
Stava lì circondato dai suoi gatti neri
Gigantesco eunuco con sguardo indifferente
Che con la sola bruttezza
riesce a imbrogliare tutti
Gli ho chiesto: come va?
Il suo sguardo insospettabilmente limpido
Si è specchiato nel mio
E snudando uno dei tanti futuri
ha sussurrato: pelle e carne e ossa
Io vedo quello che tu nascondi
Il tuo prezioso presente di pietà e di riscatto
I tuoi pensieri di carta straccia
I tuoi occhi che vedono troppo.
Non c’è redenzione su questo suolo
Se non nel petto dei suoi
sciagurati figli
La culla dell’arte e della civiltà è ormai vuota
Più nulla ci si aspetta da queste sterili mura.
Un gabbiano stride in alto
Altre grida si aggiungono alle sue
Apro gli occhi ….
C’è ancora quell’odore di piscio
E’ l’alba ….