sabato 31 gennaio 2015

Evanescente - Silvana Di Girolamo



Il pensiero vibra e si fa strada
Posso vederlo, percepirne le forme
Ha il tuo odore

La mia pelle si risveglia
Onde di attesa la agitano
Mentre ti immagino

Devo solo attraversare la stanza
Per averti
Ma è così dolce continuare
Questo affamato sogno

Resto qui 
A possederti

Qualcosa rimane - Giovanni Perri (aka Aguaplano GP)




ed era come pregare qualcosa questo vederli salire dal nulla
nel mio pieno stupore indovino 
messi a lato del sangue 
caduti 
gocce
dal niente
vederli e sentirli ignari quasi sospetti venti di un amore pieno e baro accartocciati_incolumi_invisibili_
vederli e basta
feritoie d'una pioggia a memoria
una madre e un bambino oppure un vecchio padre ridersi nel dolore e fare casa_
almanacco_tela_sipario
sentirli invitti ossicini e colonne
falegnami del vento
sotto piccole dosi di cielo 
quasi venissero dal tempo degli occhi
dalle mie tante orecchie
tirati via dai fondi marini
con i miei tanti piedi_a volare 

e mi domando la specie dei sogni
le forme di una mano sul viso a continuare 
tristezze d'acqua e pianure
corpi a curvarsi eppure
ritorni
regioni
incantagioni.

ne ho visti a grappoli nei dell'aurora
cadermi dritti nei palmi e ferirmi nel tempo di una sillaba
ne ho visti ridotti alle ossa roghi del pane e del vino
questa fame opaca e nitida fiamma del pensiero poesia che non si spiega 
se 
dopo tanto sognare
dopo tanto rileggere e inchiodare
al cuore
qualcosa 
rimane
davvero
a difesa
oppure
scappa via


Ph dal web

venerdì 30 gennaio 2015

Piove - Silvana Di Girolamo



Il primo tuono mi coglie
Con le braccia tese

Il lampo illumina
Le mie parti deboli

Ferite che sgocciolano
Senza rimpianti

Mentre sto
Dall'altra parte della vita

Con un ombrello appeso
Sul braccio ripiegato

art: Ashburn Eng

mercoledì 28 gennaio 2015

I miei anni son già tanti - Silvana Di Girolamo



Non per farmene vanto
Ma la tessera non mente
Eppure
Spesso mi chiedo:
Chi fu quel gran giocondo
Che fece arrostire il mondo
Sotto i miei piedi di strega
Dicevano avessi il segno
E mi han portata in pegno
Eretica urlavano
E mi bruciavano la mano
Ma un dito sopravvisse
Per puntarglielo addosso

Oggi mi vendico
Usando altre dita
Con cui scavo tra macerie
Di sangue ancora caldo
Ma che orrore
Mi direte
Di esserti amica mi son pentita
Eppure gioco come bimba
Un due tre e sono da te
Doppio salto
Indietro schiatto
Torno qui
Ma li rimango ...


domenica 25 gennaio 2015

La mia città - Dinka

photo di Francesco Bottarisaliattia - La Vucciria di sera

Quella che puzza di piscio all’alba
Quando tutti gli stronzi ancora dormono
Quella che odora di mare in cloaca
che brucia nei cassonetti
che frigge a tutte le ore
Che urla per avere ragione

Colletti  bianchi  misti a nullatenenti
Accomunati da un cellulare portato all’orecchio
la mano poggiata sul fianco gomito in alto
Il sorriso ebete della comunicazione  wifi
la danza della conversazione  in movimento 

Chiese e pedofili sorridenti
Troppi figli scalzi 
orfani dei servizi sociali
Picciotti vestiti firmati sempre attenti
Il ras che non ti perde mai con gli occhi
Davvero ti fa impressione il MUOS?

I vicoli riabilitati a bistrot per turisti
Cibo esposto come gioielli commestibili
Attento a non guardare troppo bene
Potresti provare voglia di vomitare

I mercati di Guttuso
fagocitati da nuovi e lussuriosi
compra, spendi e torna presto

Oggi ho rivisto il mostro 
Stava lì circondato dai suoi gatti neri
Gigantesco eunuco con sguardo indifferente
Che con la sola bruttezza
riesce a imbrogliare tutti
Gli ho chiesto: come va?
Il suo sguardo insospettabilmente limpido
Si è specchiato nel mio
E snudando uno dei tanti futuri
ha  sussurrato: pelle e carne e ossa 
Io vedo quello che tu nascondi
Il tuo prezioso presente di pietà e di riscatto
I tuoi pensieri di carta straccia
I tuoi occhi che vedono troppo.
Non c’è redenzione su questo suolo
Se non nel petto dei suoi 
sciagurati figli
La culla dell’arte e della civiltà è ormai vuota
Più nulla ci si aspetta da queste sterili mura.

Un gabbiano stride in alto
Altre grida si aggiungono alle sue
Apro gli occhi ….
C’è ancora quell’odore di piscio
E’ l’alba ….



Lottare - Andrea di Carpegna Varini

Art: Andrea di Carpegna Varini

"Eccomi
A voi erranti
Sguardo non perso
Suggerisce via
Altra prospettiva....

Vita
Gomiti in faccia e sorrisi
Passioni d'amore e odio
Voglia di stare con se stessi

Voglia di dire e vestire il non senso
Voglia e non voglia
Qualsiasi cosa succeda
Sono qui
Se cado
Mi rialzo

Ammazzami
Perché non mi arrendo
Non sto zitto

Principi 
Per vivere e morire
Piego la percezione del tempo
Per svegliarmi e rincominciare
E cominciare"

sabato 24 gennaio 2015

Alla lotta - Silvana Di Girolamo


Perché la lotta
è una fanciulla
dalle dolci promesse
La ribellione
una donna profumata
e vogliosa
La vittoria 
una signora distinta
che nasconde
il suo fuoco mai sopito.

ph dal web



giovedì 22 gennaio 2015

Ti sei perduto Uomo - Silvana Di Girolamo


Opera dell'artista Davide Zerauto:
Attore che impersona un uomo ad un funerale in preda a un abuso di ecstasy

Uomo dove sei? Seppellito da montagne di parole, vecchie frasi morte che qualcuno scrisse tanto tempo fa. Frasi e concetti estrapolati presi come dogmi, comandamenti, spesso travisando a proprio compiacimento.  Nessuno che sia se stesso e basta? Dobbiamo per forza etichettarci, classificarci, distinguerci? Non basterebbe rimanere un essere pensante autonomo? Non ci sarà cambiamento senza un uomo nuovo e purificato da tutta l'immondizia imposta dai secoli dietro di noi. Solo un pensiero puro, nato oggi da questo letame moderno, un pensiero individuale e autonomo, potrà essere la nuova stella cometa da seguire. Tutto il resto non è che merda fossilizzata. 

Sindrome mentale - Silvana Di Girolamo

Spezzo i sigilli
Attraverso il primo velo
Lingue di ombre
Si scagliano su di me
Soffiano come gatti
Lambiscono i miei ricordi
Tentano di oscurarli

Mi sembra di svanire 

Squarcio il secondo velo
La luce si impossessa
Dei miei occhi
Li acceca
E nella cecità ricordo chi sono

ph Janelle McKein- Sheela Singla - Bernard Dunaine

martedì 20 gennaio 2015

Parole impazzite - Dinka



Crazy words

E quando tornò
Perse tutte le parole
Perse anche un dente
Per la mascella cadente
Demented Poetry
Yuhuuuu ...
Dai una piuma
A chi vuoi tuuu
Io non posso
Fa solletico
Rido già fino a bagnar
Quel ciglio
Cipiglio
Un pesce con la canna
Ributtalo ha le squame
Povero natante
Neppure ignorante
Scelgo il riso
Lo mangio in paradiso
Basmati è il migliore
Mai come Kali 
Troppe braccia
Troppe mani
Di pelliccia
Pelo?
Noooo!
Le mie piume
Arrostite
Mai sparite
Con cui scrivo
Inchiostro
Arrosto
Tequila boom boommmm ...

domenica 18 gennaio 2015

Beirut Ovest - Silvana Di Girolamo



Era una notte araba, una notte d'azzardo. L'abito da sera frusciava luccicando, mentre cercavi di strappare la vincita a quei dadi. Ma il guanto ti fu infedele, lanciandoti un nove. La tua espressione rivelò il segreto del trucco trattenuto in quelle mani. Li seguisti sorridendo, per non trapelare la paura, quella che non ti spaventa quando sai che è l'ultima. Ti vidi scomparire inghiottita dal fumo e dall'agitare di mani e braccia nella bisca troppo pienaBeirut esplodeva anche di notte, mandando lampi di fragore, tremando la terra sotto le tue scarpe di seta. La tua mente escogitava piani che ti fremevano negli occhi e nei polsi. 
Quando aprirono quel cancello salutasti il mondo prima di entrare. Ma avevi ancora qualche ora da scomputare a questa vita, ore che ti saresti risparmiata. 

E mentre ti cercavo dentro quell'alba araba, tu eri già tra le urla dei feriti, ai margini del percorso che portava gli ultimi vip a casa, dall'ultima festa all'ambasciata. 

Ti trovai con il tuo vestito da sera ancora addosso, i tuoi guanti, le scarpe di seta. Solo un grosso rivolo rosso spezzava tutto quel nero sulle tue carni bianche buttate sul ciglio bombardato di una via devastata. Adesso eri un quadro perfetto, surreale e affascinante. Incongruo in mezzo a quell'inferno dove i carri armati delle forze di pace sostavano annoiati.

Ora, non potremo più ballare quel flamenco, Querida

sabato 17 gennaio 2015

Labbra - Silvana Di Girolamo


dipinto: LEI di Davide Zerauto

Labbra
Che stringono un sorriso
Si allungano in un broncio
Umide di baci
Di silicone procaci

Labbra
Che zampillano passione
Un carminio di lucido ardore
Da offrire sull'altare
Di amorevole incensore

Labbra
Di ferite invisibili
Brecce nascoste dalla pelle
In attesa di lenimenti
Che ne ricuciano i lembi

Labbra
Di piccoli innocenti
Nuove di parole 
Sincere e disarmanti
Per questo armi taglienti

Labbra
Mutevoli di intenti

venerdì 16 gennaio 2015

Decadimento metafisico - Silvana Di Girolamo

art: Katerina Lomonosov

Quando saprò che è la fine
Non mi resterà che guardarla 
Come il fondo di un bicchiere
Tra sedimenti abbandonati
Di Ma Se e Forse

Reticenze senza permesso
Cadute nel si vedrà

Osservare tutto questo
Con distacco
Sarà la conquista della libertà finale
Perché sarò sicura 
Che non ci sarà più da lottare

Il momento magico 
Di quella che non è resa
Ma certezza 
Che non proverò più dolore

Andando via
Lascerò solo 
Un piccolissimo cuore
A palpitare
Come traccia di me