Nelle mie notti di solitudine
Quando i nostri bambini
Infine tacciono nel sonno
Faccio l'amore col tuo seme
Immagino di averti dentro
Con disperato ardore
Ricordando i tuoi sguardi
Dal vetro della prigione
E se dopo nove mesi
Nasce il frutto del nostro amore
Posso convincermi che è vero
Io ti ho avuto quella notte
Quando i tuoi occhi
Si facevano materia
E le tue mani
Come palme benedette
Mi accarezzavano la pelle
Con la forza del pensiero
E il desiderio di stare insieme
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“(Single) Women” è un progetto del fotografo italiano Antonio Faccilongo: racconta la storia delle madri, delle mogli e delle figlie dei prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane (circa 7 mila persone, di cui quasi mille rischiano pene pari o superiori ai 20 anni). Le immagini, scattate nelle case dove questi uomini hanno vissuto, raccontano l’attesa delle donne rimaste sole.
A causa del sistema di sicurezza della polizia israeliana, queste donne palestinesi hanno moltissime difficoltà a incontrare in carcere i mariti e le visite coniugali non sono permesse. Il contatto fisico è vietato, a eccezione dei bambini dei detenuti. Molto spesso durante questi incontri diretti avviene uno scambio: di sperma. Faccilongo ha raccontato che alcune di queste donne hanno fatto ricorso alla fecondazione in vitro clandestina per concepire dei figli dai mariti che stanno scontando condanne a lungo termine.
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