giovedì 18 giugno 2015

Il respiro del mare - dg Dinka




Calato il buio le voci mi svegliavano
I suoni a volte erano parole
La mia mente ci costruiva sopra un sogno
Partire ... Futuro ... Lontano dalla guerra
Le mie ali si allargavano e crescevano 
Poi una notte mi dissero di alzarmi
Era già tutto pronto avvolto in pezzi di stoffa
Mi portarono vicino all'acqua
C'erano confusione e paura e speranza
Una voce ci spinse dentro la barca
Ma non c'era posto per tutti 
Ci fecero salire lo stesso. Tutti. In piedi.
In piedi su quella barca che oscillava
Si piegava. Si alzava. Si abbassava
Vomitavo anche io
In piedi. Sui miei vestiti. Su altri corpi
Poi la sete mi punì come un Dio crudele
L'alba ci mostrò dove ci avevano abbandonato
Non si vedeva terra. Solo acqua. Tanta acqua. 
Altre barche più nuove e più veloci
Si avvicinavano gridando forte
Molti si agitarono. La barca si rovesciò 
L'acqua era salata dentro la bocca
Mentre cercavo il mio respiro
E ricordavo quelle parole
Futuro ... Senza guerra ...

Nessun commento:

Posta un commento