Quando studiai la storia
Mi dissero che la Persia
Fu una grande civiltà
Adesso leggo di te e ho freddo
Mi rannicchio tutta dentro
Per combattere un gelo
Che non riesce ad avere riscatto
Mentre conosco solo annichilimento
Verso leggi fatte dall'uomo
A sua immagine
somiglianza e compiacimento
Ma ancor più resto sconvolta
Verso altre donne
Come me e come te
Che hanno perduto ogni essenza
Hanno abiurato la luce femminea
Oggi
Che ogni paese del mondo
È raggiungibile comodamente
In poche ore
Oggi
Che attraverso tecnologie
Alla portata di tutti
Possiamo conoscere modi alternativi
Di vivere la nostra vita
Oggi
Io mi sento distante da tutto
Mi dissocio da tutto
Ma sono con te sorella mia
Con te
Condannata per avere difeso
il tuo corpo, il tuo tempio
ph Ulrike Bernardt
ph Ulrike Bernardt
Nota: Reyhaneh era stata arrestata nel 2007, quando aveva 19 anni, per l’omicidio dell'uomo che aveva tentato di stuprarla. La ragazza era stata condannata a morte dopo un processo viziato da irregolarità secondo quanto denunciato da Amnesty International. Reyhaneh ammise di aver accoltellato alle spalle l’uomo, ma per difendersi da un’aggressione sessuale. Il tribunale non tenne però conto delle sue parole e per Reyhaneh arrivò la condanna a morte. Il perdono della famiglia della vittima avrebbe salvato la ragazza, ma per farlo il figlio dell'uomo ucciso le aveva chiesto di negare di aver subito un tentativo di stupro. Lei si è sempre rifiutata di farlo. Gli appelli per fermare l’esecuzione non bastarono. Reyhaneh Jabbari fu impiccata la mezzanotte del 25 ottobre 2014 nel carcere di Teheran dove era rinchiusa. All’esecuzione erano presenti i genitori di Reyhaneh e il figlio della vittima che, secondo quanto riferito da fonti della famiglia della giovane, avrebbe tolto lo sgabello da sotto i piedi della ragazza.
Nessun commento:
Posta un commento