venerdì 4 luglio 2014

Dinka - Tempo


   Mi sono costruita le ali rubando piume al futuro
   Ho planato su correnti di polvere del deserto
   Accecando i miei sguardi per il troppo vedere lontano
   Sono intrappolata tra un domani forse e un ieri fu
   Mi divincolo cercando la mia vita in questo presente
   Ma l'aria che esalo dai polmoni sa di vita troppo vissuta

   Prendo le distanze in cerca di una obiettività che non faccia troppo male
   Ci ripenso e chiudo gli occhi con le dita perché non abbiano altre tentazioni
   Ma il mio sentire non dorme più ormai, nemmeno un pisolino
   Senza ali, senza vento, senza occhi ne voce, non importa
   Sono qui, e non posso cambiarlo, vorrei goderlo
   Emettendo un vagito di finto candore che mi renda ragione

   Riprendo il volo, non so restare e non vorrei andare
   So dov'è la mia casa, conosco il mio sangue ed il suo prezzo
   Non posso barattare finte parentele con ataviche dipendenze
   Torno sempre qui e vorrei trovarmi un pugno più in la
   Per sentire ancora le risate distillate di un pianeta lontano

   Mi fermo, non ricevo più nulla, mi limito ad emanare l'essenza di mille mondi
   Affogati da mille sospiri di volontà negate, lavabi sporchi di troppe mani lavate
   Sono furia trattenuta da ali troppo fragili per sfogare tutta la mia rabbia di assassina 
   Un'assassina della vita prestabilita, dell'intoccabilità di questo tempo che non esiste
   Che ci assilla guardandoci negli occhi mentre ci governa la vita e la morte. 



   ph S. Di Girolamo

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