Ho planato su correnti di polvere del deserto
Accecando i miei sguardi per il troppo vedere lontano
Sono intrappolata tra un domani forse e un ieri fu
Sono intrappolata tra un domani forse e un ieri fu
Mi divincolo cercando la mia vita in questo presente
Ma l'aria che esalo dai polmoni sa di vita troppo vissuta
Prendo le distanze in cerca di una obiettività che non faccia troppo male
Ci ripenso e chiudo gli occhi con le dita perché non abbiano altre tentazioni
Ma il mio sentire non dorme più ormai, nemmeno un pisolino
Senza ali, senza vento, senza occhi ne voce, non importa
Sono qui, e non posso cambiarlo, vorrei goderlo
Emettendo un vagito di finto candore che mi renda ragione
Riprendo il volo, non so restare e non vorrei andare
So dov'è la mia casa, conosco il mio sangue ed il suo prezzo
Non posso barattare finte parentele con ataviche dipendenze
Torno sempre qui e vorrei trovarmi un pugno più in la
Per sentire ancora le risate distillate di un pianeta lontano
Mi fermo, non ricevo più nulla, mi limito ad emanare l'essenza di mille mondi
Affogati da mille sospiri di volontà negate, lavabi sporchi di troppe mani lavate
Sono furia trattenuta da ali troppo fragili per sfogare tutta la mia rabbia di assassina
Un'assassina della vita prestabilita, dell'intoccabilità di questo tempo che non esiste
Che ci assilla guardandoci negli occhi mentre ci governa la vita e la morte.
ph S. Di Girolamo
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