Cominci
dalla nebbia
irrompe,
lenta, fra le luci,
algida
prova delle cose
in
cui ruzzoli nel tuo pastrano
inzuppato
ed i capelli
appiccicati
sulla faccia
nulla
ti importa di nulla
nel
groviglio flottante
d’
echi, urli schiocchi d’acqua
e
parole che ti smembrano
cercare
lei riverso
varcare
la soglia dei suoi occhi
come
un labirinto di specchi
fino
all’ultimo primievo lago
dove
una goccia
scandisce
il
tempo
dei
millenni.
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