I mangiatori di cadaveri
Vengono su all'alba
Cercano spazi fragili dove colpire
Flagellano con la cecità dei vivi
Occhi con lunghi monocoli
Da cui l'orizzonte è limitato
Nuca rigida incollata
Difficile manovrare
Una più ampia visuale
I mangiatori d'erba
Hanno grandi occhi tridimensionali
Con cui osservano il mondo
Le immagini raggiungono il cuore
Da cui smistano pensieri che gettano ponti
Tra isole di compassione
Da offrire alla Madre Terra
Un giorno vivremo tutti nello stesso pianeta
Non ci saranno più spazi colmi di orrore
Nessun ponte a unire o dividere
L'empatia sarà un morbido cuscino
Riempirà ogni spazio di comprensione
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