Tanti ricordi scappano fuori dalle mie riflessioni .....! Stavo pensando alle nazionali con filtro che fumava mio padre, e a quei piccoli cerini, proprio di cera, che sfregati e accesi emanavano quell'odore inconfondibile, più forte del fumo della sigaretta, dentro la Autobianchi con i finestrini chiusi (Non esistevano ancora informazioni sul fumo passivo). Io inalavo il tutto tra le curve della statale mentre scendevamo in città, lui per il lavoro, io e mio fratello per la scuola. Erano silenziosi questi viaggi, tutti un po addormentati e incazzati. Io guardavo fuori dal finestrino, paesaggi bucolici, anche quello con le pecore al pascolo, simile a quello di fronte a cui da piccola avevo esclamato piena di entusiasmo: papà guarda c'è l'intervallo! Non potevamo saperlo ma la tv già ci lavorava il cervello, anche se erano i primi anni sessanta e di canale ce n'era solo uno che trasmetteva poche ore al giorno e alla mezzanotte, rigorosamente, c'era la fine delle trasmissioni. Guardavo fuori dal finestrino e insieme alle pecore pensavo come scappare, come farla in barba a tutti! Avevo quattordici anni e dovevo aspettarne ancora quattro per poter cominciare la mia vita. Fuori dalla famiglia, fuori dal giogo!
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