Mentre mi ostino in questo silenzio di lutto interiore
Il mondo continua a produrre macerie e dolore
Urla la mia fibra per l'impotenza di queste mani
Davanti agli occhi lo scorrere di tutte le guerre
Sempre uguali a se stesse, distruttive e vane
Lo sconforto mi clampa le vene nella certezza
Che non ci sarà mai pace dove abita l'uomo
Nessun futuro che non preveda guerra
Siamo alla fine di un delirio di milioni di anni
Da qualche parte nell'evoluzione
Una cellula di egoismo e perversione
Si è moltiplicata e si è chiamata uomo
pic web
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